L’etimologia della parola equilibrio deriva da due termini latini: aequus = uguale e libra = bilancia. Questo significato ci rimanda immediatamente all’immagine di una bilancia sui cui piatti sono posti due pesi uguali.

Ora sui piatti di questa bilancia immagina di mettere da un lato il tuo lavoro e dall’altro la tua vita privata. Senti che sono in equilibrio?

Se usiamo come unità di misura il tempo, inteso come ore, minuti e secondi, probabilmente sarà difficile che questi due piatti siano perfettamente allineati. E forse è altrettanto difficile che lo siano costantemente, senza tenere conto dei periodi della vita, dei ruoli, delle aspettative e di tutte le variabili che possono entrare in gioco. Quindi senza tenere conto dell’individualità di ciascuno.

Questo perché l’equilibrio è tuo.

Può essere in equilibrio il tuo collega che manda la prima mail alle 7h30 per finire in tempo per prendere i bimbi a calcio, anche se tu ti stai ancora svegliando. E può esserlo anche la collega che non vedi da mesi perché lavora solo da casa, anche se tu hai rischiato un mental breakdown dopo un mese di solo smart working. E va bene così.

E allora qual è il segreto per sentirsi in equilibrio? Non esiste la formula giusta per tutti. Il segreto è trovare la propria.

Questo tema è da sempre caldo nella vita dei lavoratori e nell’epoca del lavoro ibrido e flessibile, mettere i confini tra questi due aspetti diventa ancora più complesso. Ma l’epoca del “sempre connessi” è anche quella dei giovani lavoratori, di coloro che cercano l’equilibrio e guardano con interesse alle aziende che lasciano flessibilità e la possibilità di organizzarsi autonomamente (e magari poter fare una partita di Padel tra una call e l’altra).

Tutti siamo alla ricerca di realtà che mettano le persone al centro, e il punto è: quando tu sei al centro, cosa fai per sentirti in equilibrio? Quando hai la possibilità di scegliere quando e come lavorare cosa fai per sentirti bene?

Noi non possiamo darti la ricetta per il tuo equilibrio, ma possiamo darti qualche consiglio per metterti al centro, anche quando lavori.

  • Priorità:

le agende, digitali e cartacee, ci permettono di impostare una attività prioritaria della giornata. Di fianco a quella scadenza o a quell’appuntamento lavorativo importante, inserisci anche un’attività prioritaria per te: l’allenamento in palestra, la passeggiata al parco o la visita ad un parente.

  • Off line:

al termine delle tue attività lavorative giornaliere, in ufficio o da remoto, concediti di essere offline nei device aziendali e di non sapere se qualcuno ti ha scritto; quella mail delle 19:45 può aspettare domattina per ricevere una risposta.

  • Pause:

la pausa pranzo non è un intervallo di tempo nel quale ingurgitare qualcosa di fronte ad uno schermo, quindi, prima di tutto chiudi il pc. Approfittane per fare quella telefonata che rimandi sempre perché non hai tempo. Fissa un pranzo con un’amica in quel localino vicino all’ufficio che ti piace tanto. O pranza insieme ai colleghi, per scoprire che anche loro hanno una vita al di fuori dell’ufficio (unica regola: non si parla di lavoro)

  • Comunicazione:

è il mezzo più potente che ci è stato dato, usalo. Se hai bisogno di tempo, di flessibilità e di mettere dei paletti comunicalo, magari scoprirai che non sei il solo e anche altri beneficeranno della tua richiesta.

  • Confronto:

smettila di confrontarti con gli altri, in quanto lavoratori siamo persone e ogni persona ha le sue esigenze, le sue priorità e i suoi ritmi.

“La work-life balance è la percezione individuale della compatibilità tra il lavoro e
le attività fuori dal lavoro. Entrambi contribuiscono allo sviluppo individuale
in linea con le attuali e personali priorità di vita.”
Kalliath e Brough (2008)

Michela Angioni