Quanto si stanno evolvendo i videogiochi negli ultimi anni? Non parliamo solo in termini di grafica o di struttura, ma della ricchezza di contenuti, di attività e di utilizzi che li caratterizzano. È forse possibile poter giocare e apprendere allo stesso tempo?

Parliamo di gaming, non di gamification questa volta (nota per le sue applicazioni, dal marketing alla formazione).
Nonostante queste due facce della medaglia si differenzino nelle dinamiche, presentano due tratti comuni: la capacità di generare apprendimento e stimolare le emozioni. Qualcuno si chiederà “ma che apprendimento c’è nei videogiochi?“. Bene, fermiamoci a parlare coi giovani delle nuove generazioni, che si stanno avvicinando ora al mondo del lavoro, e chiediamo loro come affrontano questa tipologia di giochi.

Videogiochi e apprendimento

Da sempre i videogiochi richiedono un approccio trial & error, che stimola il giocatore a migliorarsi generando quella che potremmo chiamare innovazione di processo.
Altro aspetto che acquista rilevanza è, ad esempio, la costante attenzione richiesta, l’osservazione del dettaglio e la necessità dell’analisi del contesto in cui si opera, dell’ambiente, di punti di forza e di debolezza per prendere provvedimenti, correggere le proprie scelte e migliorare, innovare per raggiungere gli obiettivi e “portare a casa il risultato”.
Notiamo qualcosa di familiare usato nel panorama economico aziendale?  Già, si tratta di SWOT ANALYSIS. Eppure, stavamo parlando solo di un videogioco.

A seconda del contesto con cui ci si relaziona, il gamer svilupperà skills, differenti. Si possono acquisire capacità di problem solving, di gestione economica, manageriali, abilità di negoziazione ed intelligenza emotiva. Le competenze che perfezionano i videogiocatori sono quindi competenze pratiche che potrebbero essere spese in contesti lavorativi, senza che abbiano però maturato una conoscenza teorica delle metodologie applicate.

Le nuove generazioni sono costantemente alla ricerca di questi stimoli e stanno formando loro stessi nel puro divertimento e nelle loro passioni.
Ci siamo mai interrogati sulle potenzialità di un videogame o l’abbiamo visto solo come sfogo ludico?

Lo sviluppo della dimensione emotiva nei videogiochi

Abbiamo fatto cenno al divertimento ma negli anni si sono aggiunti altri elementi, ciascuno dei quali in grado di stimolare le emozioni dei giocatori. Si sta rafforzando la componente emotiva. La narrativa e le sfide che incontriamo nel mondo videoludico sanno suscitare sorpresa, empatia per i personaggi o per chi gioca con noi, rabbia o frustrazione nel momento in cui si fallisce.

Non da meno sono anche la soddisfazione, la gratitudine e l’orgoglio nel momento in cui si vince la sfida, soprattutto se lo si fa nel modo che si aveva previsto.
Si gioca con e sulle emozioni del fruitore del prodotto. In questo modo non solo cresce la nostra immedesimazione in un particolare ruolo, ma si rafforza anche quel legame che rende vincenti le relazioni tra venditore e cliente.
A noi un po’ più esperti quindi sta il compito di aiutare le nuove generazioni a prendere consapevolezza del potenziale che stanno sviluppando.

Come? Proviamo a tornare un po’ bambini e rimettiamoci in discussione con gli occhi di un’età che non è più nostra forse, provando anche a mettere sul tavolo le carte che il tempo, gli studi e l’esperienza ci hanno servito e, fidatevi, ci sarà da divertirsi!

Simone Rubichi