Nel mercato del lavoro odierno in cui la concorrenza per conquistare e fidelizzare i migliori talenti, soprattutto quelli tecnici, è spietata, la sfida per le aziende è riuscire ad emergere e farsi scegliere tra le diverse proposte. Come? Comunicando in maniera chiara ed efficace la propria unicità.

Ed è qui che entra in gioco l’importanza dell’Employee Value Proposition: l’essenza di un’azienda come employer, la sintesi di tutto ciò che può offrire e condividere con le proprie persone, attuali e future, sia in termini di asset concreti (benefit, retribuzione…) che di aspetti più astratti, valoriali ed esperienziali.

Ma come si costruisce una EVP vincente? Ecco qualche tips!

Una relazione positiva e duratura, che sia sentimentale o lavorativa, non può certo fondarsi su false promesse, per questo una EVP deve essere innanzitutto, sì ispirazionale, ma realistica. Descrivere scenari, attraenti, ma che non corrispondono alla realtà, è pericoloso e controproducente. Per scongiurare questa variabile è importante coinvolgere nel processo di definizione dell’EVP, proprio coloro che la vivono quotidianamente: i collaboratori.

Raccogliendo i punti di vista di persone con funzioni, seniority e anzianità aziendali diverse emergeranno tutte le ragioni, autentiche, che le rendono orgogliose del proprio lavoro e di far parte di quella determinata realtà. Certo non mancheranno anche considerazioni negative, che potranno essere utilizzate dall’azienda come punto di partenza per progetti e investimenti futuri.

Raccontarsi in maniera autentica renderà più facile per i talenti capire se la nostra azienda è il posto giusto per loro, ma non è sufficiente. Un altro aspetto chiave del processo di definizione dell’EVP consiste nel ragionare sul target a cui vogliamo rivolgerci, identificando le caratteristiche del nostro candidato ideale. Quali soft skills deve possedere per adattarsi e performare al meglio all’interno del nostro ambiente di lavoro? Quella tra azienda e collaboratore deve infatti essere una scelta reciproca, che una buona EVP può, non solo agevolare, ma anche contribuire a mantenere nel tempo.

Nel costruire la nostra EVP è sicuramente fondamentale guardarsi all’interno, ma senza dimenticarsi della realtà esterna. Due sono gli aspetti salienti da indagare. Innanzitutto quei fattori che per il nostro target sono considerati come decisivi nella valutazione di un datore di lavoro.  Work-life balance, diversity & inclusion, sostenibilità, sono solo alcuni degli elementi che costituiscono un importante valore aggiunto per quelle generazioni, Y e Z, che sono entrate più o meno recentemente nel mondo del lavoro e stanno contribuendo a cambiarlo radicalmente. Come sottolineato in precedenza però l’obiettivo è quello di distinguersi. Per questo non si può prescindere dalla conoscenza di quello che comunicano i nostri competitor, per assicurarci di differenziarsi e, perché no, cogliere qualche spunto.

Autenticità, target, analisi del mercato, sono alcuni degli ingredienti essenziali per una EVP vincente, ma per la riuscita ottimale della nostra “ricetta” non può certo mancare un pizzico di creatività! I messaggi chiave in cui tradurremo la nostra EVP oltre che significativi devono essere “confezionati” in modo tale da intercettare l’attenzione dei nostri candidati e far nascere in loro la voglia di scoprire di più sulla nostra azienda.  Inoltre dovranno risultare stimolanti ed empowering per i nostri collaboratori attuali. Sì, perché la nostra comunicazione ha sempre due direzioni: esterna ed interna. Deve esserci una coerenza di fondo in quello che raccontiamo, ma anche la giusta flessibilità, che ci consenta di customizzare i nostri messaggi a seconda non solo del destinatario a cui ci rivolgiamo, ma anche dei diversi canali attraverso cui li veicoliamo.

La nostra EVP dovrà prestarsi a diversi cambi di look e risultare sempre alla moda!

Silvia Villa
Human Value

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